enthusiast about photography
papario2016

Romano di Lombardia (BG) ore 20,30

c/o Palazzo Muratori

Para-RIO2016 by PhotoGarage

Ancora un grande evento organizzato dal nucleo Eventi del collettivo PhotoGarage. Con la partecipazione del Circolo Culturale tarcisio Servidati e con il patrocinio del Comune di Romano di Lombardia.

Nella serata verrà presentato il progetto Paralimpiadi di NESSUNO[press].
Il progetto è iniziato ormai 10 anni fa a Torino. Alla documentazione effettuata alle paralimpiadi tenute in Italia, sono seguite le edizioni di Pechino, Vancouver, Londra, Sochi e Rio. L’idea parte dalla volontà di evidenziare un mondo che, specialmente in quegli anni, non era assolutamente considerato in Italia. Oltre che l’aspetto sportivo, NESUNO[press] ha voluto far emergere le persone, la loro dignità e la loro “diversa abilità”.
“ …Rispetto al 2006 qualche passo in avanti nella cultura italiana si è avuto. Di disabilità si è iniziato a parlare un po’ di più ma, purtroppo, sempre in caso di eventi legati ad episodi di discriminazione. Ancora poco invece si parla di “normalità” all’interno di questo mondo, che era uno dei punti che volevamo enfatizzare. Ovviamente il nostro lavoro non sarà tale da cambiare la società ma, attraverso gli incontri realizzati, attraverso le due pubblicazioni che sono scaturite dalla nostra esperienza (Londra e Vancouver), forse, qualche cuore e qualche mente siamo riusciti a toccarla, per cambiare la percezione di quanto sta intorno a questo mondo.
Da questo progetto è nata poi nel 2013, la nostra associazione culturale, NESSUNO[press]. Lo scopo dell’associazione è quello di promuovere la fotografia come strumento per “raccontare storie”. Durante gli anni abbiamo quindi realizzato una serie di workshop, abbiamo realizzato una serie di serate di “cultura fotografica” e una serie di incontri con fotografi e photoeditor”.
Durante la serata verrà proiettato un video creato da NESSUNO[press] composto da immagini scattate dai fotografi di NESSUNO[press] e da spezzoni dei video inaugurali delle edizioni di Londra e di Rio. Il video sarà uno spunto per sollecitare un confronto con i presenti in sala. Il tema è la “diversa abilità” nello sport e nella vita.

Albino Previtali

Albino soffre di claustrofobia e ha il terrore dei bombardamenti. Da quel giorno, quando stava lavorando in fabbrica a Dalmine e un bombardamento ha ferito lui e ucciso un sacco di operai.
Ora, in quella stramaledetta cella, ogni volta che arrivano a gli aeroplani a bombardare Milano, li costringono a stare li ammucchiati a terra, avvinghiati e uno sopra l’altro, e lui non respira, si sente soffocare e ha paura di morire.
Per fortuna quella sera uno dei suoi carcerieri ha pietà di lui e gli ordina di aiutarlo a portare il secchio della sbobba per dare da mangiare ai prigionieri. Partigiani di tutte le età e provenienti da tutta Italia. Uomini e donne rinchiusi, maltrattati e torturati nel carcere di San Vittore. Qualcuno di loro  é a dir poco devastato dalle torture dei nazifascisti e dei tedeschi.
Anche Albino è un partigiano; è scappato da Dalmine dopo il bombardamento e si è unito alla sua brigata per combattere i fascisti; per la libertà.
Poi qualcuno ha tradito e li hanno presi tutti.
Albino Previtali @andrea::tognoli

Albino Previtali
@andrea::tognoli

Ora è lì in piedi impaurito, con il secchio della sbobba in mano, mentre aprono la porta dell’ala femminile del carcere di San Vittore. Proprio nella prima cella una donna si avvicina a lui e al suo carceriere e mostrando un seno straziato dalle torture chiede loro aiuto e pietà.
Albino pensa in continuazione a questo episodio: “anche quello mi hanno tolto !”, pensa, “la prima volta che ho visto il seno di una donna è stato li, e ho visto la sofferenza invece dell’amore”. La prigionia, la guerra, i nazifascisti gli avevano portato via l’amore. Gli avevano portato via l’amore, ma non sarebbero riusciti a portargli via la libertà.
La libertà ha vinto, la Resistenza ha sconfitto il nazifascismo e l’Italia é stata liberata.

PhotoGarage

Nel corso degli anni ho imparato molto. Da ogni punto di vista. Ho imparato a usare meglio il flash. Sto imparando a usare uno zoom. Ho imparato a progettare un racconto fotografico. Ho imparato un sacco di cose interessanti. Cerco di metterle in pratica, anche se a volte è tutt’altro che automatico. Guardando dietro di me e cercando di ripercorrere la mia storia nella fotografia mi sono reso conto  che i passi più importanti li ho fatti esercitandomi e confrontandomi con altre persone mosse dalla mia stessa passione. Condividendo quello che facevo e guardando e leggendo  quello che altri come me condividevano, ho fatto i passi più importanti nella mia fotografia. La condivisione e il confronto sono state per me la base su cui ho costruito il mio presente, fotograficamente parlando. Ecco uno dei motivi che mi ha sempre spinto  a cercare di creare occasioni, momenti e luoghi di condivisione. Probabilmente in passato ho scelto sempre strade non corrette per farlo. A volte l’ambito era troppo ampio, a volte il contesto troppo esteso.  Ma sono uno che sulle cose a cui tiene non molla tanto facilmente. Chi mi conosce lo sa. Così insieme al Roberto Bano e grazie ancora una volta al Circolo Culturale “Tarcisio Servidati” ho deciso di provarci ancora. Da Gennaio ci sarà un nuovo spazio dove tutti gli amanti della fotografia e dell’immagine potranno confrontarsi e crescere insieme. Si chiama PhotoGarage ed è la sezione “IMMAGINE e FOTOGRAFIA” del Circolo Culturale “TARVISIO SERVIDATI”. Per partecipare basta iscriversi al circolo e manifestare la volontà di aderire alla sezione “IMMAGINE e FOTOGRAFIA”.

PhotoGarage organizzerà il primo evento il 29 di Gennaio 2016, a Romano di L.dia (BG), nella grande sala di Palazzo Muratori. Inizieremo alla grande con un ospite di eccezione; Alessandro Gandolfi, fotografo dell’agenzia PARALLELO ZERO, fotografo di calibro internazionale, con pubblicazioni su National Geographic, L’Espresso e i maggiori magazine a livello mondiale. Alessandro Gandolfi ci parlerà di FOTOGIORNALISMO. La serata gratuita sarà aperta a tutti, soci e non soci e sarà un’occasione ghiotta per appassionati di fotografia e giornalismo per entrare in questo mondo e scoprirne i retroscena. Come nasce e come si sviluppa un reportage fotografico? Quali sono le tecniche? Quali sono gli strumenti? Durante la serata sarà anche possibile rivolgere domande direttamente al fotografo.

Durante la serata verrà presentato un programma di massima per il 2016, con una nutrita lista di attività che PhotoGarage organizzerà nel corso del suo primo anno di attività. WorkShop con importanti fotografi, serate di approfondimento a tema con ospiti di eccezione, photowalk  in Italia e in Europa, visite a importanti mostre fotografiche, viaggi fotografici in Italia e all’estero.

PhotoGarage sarà un luogo dove ci si incontra e si condivide per crescere insieme e diventerà un punto di riferimento per tutti gli appassionati di immagine e di fotografia.

2017-01-02_1328

La fotografia digitale ha trasformato completamente quasi ogni aspetto della fotografia. Non ultimo la conservazione delle foto e la loro gestione e visione. Dopo aver scattato le foto bisogna archiviarle in un computer per poterle vedere, scegliere, stampare, modificare, condividere sui social network o semplicemente inviare ad amici via email. Tuttavia non è così semplice e banale come sembra, aspetti come sicurezza delle foto e organizzazione delle foto per renderne facile la ricerca successiva non è cosa scontata. Ogniuno di noi adotta i suoi sistemi e utilizza i software che preferisce. Cercherò di seguito di dare dei consigli in base alla mia esperienza e agli strumenti che ho scelto.

STRUMENTI

Utilizzo un MacBookPro, per la sua semplicità di utilizzo, la sua affidabilità e la sua qualità in generale. Per l’archiviazione uso dischi Western Digital o G-Technology, sempre per la loro affidabilità e per la loro indiscutibile qualità costruttiva. I G-TECH hanno tutti una scocca in alluminio indistruttibile il ché li rende perfetti per uno come me che non sempre ha molta cura di questi oggetti. Le schede di memoria che utilizzo per le mie fotocamere sono LEXAR o SanDisk, più o meno per gli stessi motivi. Per quanto riguarda il software uso Aperture 3 per la gestione delle immagini e per la post produzione, Silver Effex per la conversione delle immagini RAW in Bianco e Nero e Snaapseed di tanto in tanto per divertirmi un po’ con qualche “effetto speciale” e infine photoshop solo per alcuni casi davvero “particolari”. Per clonare il disco library uso il software CarbonCopyCloner, software gratuito che funziona davvero bene.

WORK FLOW

Il mio work flow è piuttosto semplice e “credo”, “spero” piuttosto sicuro ed “ergonomico. Importo le foto direttamente in Aperture in una libreria residente su un disco esterno. Per archiviare le mie foto ho scelto un MiniRaid che collego al mio MacBook pro tramite la porta FIREWIRE800. Il disco RAID è composto da due dischi ed è configurato in modo che le foto vengano copiate in modo speculare su entrambi i dischi (RAID 1). In questo modo, nella malaugurata ipotesi che un disco si rompa, le mie foto sono recuperabili dal secondo disco. Il mio lavoro di post produzione verrà fatto direttamente su questo disco sul quale la mia libreria sarà sempre aggiornata e ridondata sui due dischi. Inoltre, per aumentare la sicurezza, a costo di sembrare paranoico, importo le mie foto in Aperture attivando l’opzione di Backup, in questo modo ho le mie foto originali salvaste su un disco. Queste foto non verranno mai toccate e sostituiranno di fatto il vecchio archivio dei negativi. Per i negativi digitali uso sempre un disco collegato con USB, ma comunque un disco di qualità e affidabile (questo).

Posso sembrare davvero paranoico, me ne rendo conto, ma le foto di mia figlia in braccio a mia moglie 2 minuti dopo essere venuta al mondo hanno per me un valore inestimabile. Il disco dei negativi se ne fila dritto in cassaforte 5 minuti dopo l’importazione. Quando importo le foto nella libreria le divido per progetti. Per dare al progetto (o cartella) un nome che possa aiutarmi nella successiva ricerca utilizzo una semplice regola. Compongo il nome iniziando con la data di importazione; per esempio le foto della passeggiata serale di ieri che importerò questa sera, finiranno in un progetto che si chiamerà 20120605-PassSerale. La data è scritta al contrario, questo per permettere che dopo un ordinamento alfabetico dei progetti gli stessi finiscano anche in ordine di data. Dopo il trattino inserisco una quanto più breve possibile descrizione.

Infine, dopo aver taggato, etichettato ed eventualmente modificato le foto originali eseguo un backup del disco Library utilizzando il software gratuito CarbobCopyClone. Questo clone, che viene periodicamente aggiornato, viene conservato in un luogo diverso dal disco Library.

Ricapitolando: ho un disco library RAID su cui ci sono i vari progetti. Un disco in cassaforte dove ci sono tutti i negativi digitali delle foto. Un disco clone dove ci sono le copie di tutti i progetti del disco library. In questo modo è difficile perdere foto. Il flusso di lavoro tutto sommato è piuttosto semplice, basta ricordarsi di attaccare il secondo disco durante l’import delle foto e clonare periodicamente il disco library.

Voi come fate ? Qual’è il vostro flusso di lavoro ?

Democratic Place by andrea::tognoli
Democratic Place, a photo by andrea::tognoli on Flickr.

Passeggiando per il bellissimo e suggestivo “villaggio” di Crespi d’Adda non si può non notare il bellissimo cimitero. Forse più che bellissimo ha quel tetro fascino che attrae. Quel giorno contribuivano non poco le nuvole pesanti di un temporale in arrivo, l’opzione “drammatic tone” degli art filter della mia PEN P3 le hanno enfatizzate e reso questa immagine a metà tra una foto e un dipinto, con quella forzatura sulle nuvole che aiuta a raccontare la sensazione che ho provato in quel momento.

Il 25 Aprile è una festa importante, da non dimenticare. Voglio dedicare questa foto e questo post a “BERGHEM”. E ringraziare lui e tutti i partigiani D’Italia.

BellaCiao

Una mattina mi son svegliato

O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao

una mattina mi son svegliato

e ho trovato l’invasor.

O partigiano
portami via

O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao

o partigiano
portami via

che mi sento di morir.

E se io muoio
da partigiano

O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao

e se io muoio
da partigiano

tu mi devi seppellir

Seppellire
lassù in montagna

O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao

Seppellire
lassù in montagna

sotto l’ombra di un bel fior

E le genti
che passeranno

O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao

e le genti
che passeranno

mi diranno che bel fior

Questo è il fiore
del partigiano

O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao

questo è il fiore
del partigiano

MORTO PER LA LIBERTA’

Dopo un’attesa di 21 giorni, la mia P3 è tornata a casa. Giusto in tempo per il mio compleanno. Ormai posso dire di averla testata a dovere, l’unica cosa che non ho ancora provato come si deve è il video, che su questo piccolo gioiello è fullHD. La prima cosa che devo dire è la buona ergonomia del corpo macchina che, pur essendo un compromesso, regala una buona sensazione, anche grazie all’aggiunta del grip in dotazione. Il display permette di scattare inquadrando accuratamente anche in condizioni di forte luce, grazie all’elevato contrasto e alla spettacolare nitidezza. Anche se io continuo a preferire il mirino, che ci volete fare, io arrivo dal passato e in qualche modo e per certe gestualità ci sono un po’ ancorato. Ma vuoi mettere l’eleganza del gesto di portare la macchina all’occhio rispetto a quello di portarla a una certa distanza dal viso, come se puzzasse, per scattare la foto ? 😀 La seconda cosa che immediatamente uno nota impugnando la P3 e scattando qualche foto è la sorprendente rapidità e precisione dell’autofocus, vale la pena lasciarlo inserito anche in strada. I raw sono dei bei fileOTTI belli pieni corposi e fino a 1600 ISO sono usabilissimi (non so più su, perché non ho ancora avuto modo di provare). La P3 permette di scattare in praticamente ogni situazione, immagini statiche e in movimento, con molta luce e con poca. Il bilanciamento del bianco non è il massimo, soprattutto in condizioni di poca luce e artificiale. Tra i formati tra cui scegliere c’è anche il 6:6 che ti fa rivivere un po’ i tempi andati della vecchia e mitica Hassy (come la chiamano quelli veri).
Hasselblad 500c
Photo Aaron Warten

Simpatici e ben fatti sono gli artfilter, che permettono di inventarsi delle soluzioni interessanti già in fase di ripresa. Gli art filter sono applicabili in tutte le modalità di scatto (priorità di diaframma, manuale, tempi etc) il che permette davvero di dare libero sfogo alla creatività. In verità non li uso proprio tantissimo, ma a volte mi piacciono.

Piazza del Duomo - Milano - ITALY
Topi alati (windged mice)
pink
Sono soddisfatto di questa nuova compagna di viaggio, anche se rimango sempre dell’idea che non è il pennello, ma il manico 😉

Nella mia galleria di flickr ci sono parecchie foto scattate con la PEN P3, ecco il link andrea::tognoli

…. Vi ho lasciato sognanti tra le nuvole di taffetà?

Ebbene, dopo la magia creata da Isabella, vorrei segnalarvi qualche indicazione pratica… (in fondo è questo lo scopo del blog, giusto? )

Durante la nostra incursione nell’atelier di Isabella (www.isabellaspose.it), abbiamo raccolto qualche indicazione sulle tendenze per la prossima stagione e qualche suggerimento per le nostre spose.

Per quanto riguarda i colori, il prossimo 2012 vedrà un ritorno al bianco ed al burro mentre per quanto concerne i tessuti direi che è bene scegliere qualcosa che si abbini alla personalità, al  carattere della sposa e, non da ultimo, al  tipo di cerimonia.

Taffetà  per le più grintose, decise ed energiche; tulle e pizzo per le romantiche; georgette e mikado per le spose che amano l’essenziale dal gusto pulito e semplice…

E’ per me sempre e comunque entusiasmante conoscere la sposa ed insieme creare il suo stile così come consigliare cosa sia più adatto al suo fisico..

Qualche suggerimento anche sugli accessori per completare l’outfit e una “prova generale” sulla passerella dell’atelier sfilando di fronte a mamma ed amiche… e l’incantesimo è compiuto!”

Abito tulle e fiori

Abito tulle e fiori

Importante e scenografico : un tripudio di volume e colore,morbidissimi strati di tulle mano seta sovrapposti, fiori con petali che sbocciano sul pannello della gonna laboriosamente ricamata a mano con paillettes per illuminarne la maestosità, completata da un corpino steccato con scollo a cuore avvolgente e con intreccio sulla schiena.

Modello consigliato a chi vuole valorizzare il punto vita e nascondere eventualmente le rotondità


Abito pizzo Roberta Lojacono

Il pizzo, materiale dall’appeal sempre attuale, rende ogni abito seducente.

Sapientemente utilizzato in questo modello della stilista ROBERTA LOJACONO che predilige la scelta di colori caldi e luminosi.

Un incantevole abito completamente in pizzo lavorato a balze cucite fra di loro con pronunciato scollo ed incrocio di nastri sulle spalle, che si racchiudono in un romantico fiocco sotto il seno

Bello da vedere ma ancor più bello indossato, il modello infatti valorizza la femminilità e cade decisamente bene

Barbara Premoli di Bianco & Argento

FOTOGRAFIE di andrea:tognoli

MUA: Silvana Pievani

MODEL : Jessica Samarini

Ebbene sì, siamo tornati!

Dato il successo della nostra “Officina” sperimentale abbiamo pensato di continuare a lavorare insieme per darvi consigli pratici e suggerimenti utili per poter organizzare al meglio tutti i vostri momenti speciali, con un occhio di riguardo al giorno del vostro matrimonio…

Ci sono tante riviste, tanti blog e tanti modi per trovare le informazioni che vi servono….

Noi di Officina dei Sogni abbiamo deciso di proporvi in nostri consigli tramite immagini, ma non solo ….

Questo è il nostro spirito : per organizzare un evento al meglio ci vogliono tanti validi “ingranaggi”, ben oliati ed organizzati in modo che tutto funzioni senza problemi…

Ecco che quindi avremo i suggerimenti della nostra make up artist di fiducia, i consigli dei nostri fotografi, le proposte di un favoloso atelier,  i profumi ed i colori dell’allestimento floreale e tutto quello che serve per farvi vivere al meglio il vostro giorno speciale!

Ah, dimenticavo di presentarmi…. Chi scrive è Barbara, di Bianco&Argento!

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